“Il design è il figlio dell’Architettura” cit. Francesco Trabucco
Non a caso i primi designer (prima ancora che il termine “Design” venisse brutalmente inflazionato) avevano una formazione in Architettura, ed era proprio l’Architetto che si prestava a ricoprire questo ruolo, unica figura che si poneva come ponte tra il sapere tecnico e la sensibilità estetica.
Ciò che distingueva l’Architetto dal semplice progettista era proprio la capacità di sintetizzare più aspetti in un unico soggetto, che sia un edificio, uno spazio o un dispositivo. Parliamo di funzione unita all’espressione estetica, l’Architetto progetta edifici che funzionano, che non crollano e che sono “belli”, sebbene il concetto di bellezza sia un concetto relativo.
La sensibilità all’aspetto più astratto ed evocativo del progetto ha permesso all’Architettura di essere lei la madre del moderno Design.
Architetti come i fratelli Castiglioni, Ettore Sottsass, Bruno Munari ci hanno lasciato oggetti di design che non erano soltanto funzionali ma che avevano la qualità di comunicare un concetto che andava oltre il semplice aspetto, non era Arte, non era semplice progettazione: era Design.
Oggi gli elementi in gioco nella progettazione di un oggetto sono molteplici e necessitano tutti di essere ben studiati affinché un oggetto abbia successo.
La società contemporanea sempre più esigente, i nuovi sistemi di produzione, le rigide linee guide per il lancio sul mercato di un oggetto, esigono una figura professionale specifica che l’architettura non è più in grado di soddisfare: nasce la figura del Designer come mestiere specifico.